24 Mar Sentirsi a proprio agio nel corpo
Se non risuoni con il titolo di questo articolo, non sei sola,o. Trovare agio e sicurezza nel proprio corpo non è facile per molti di noi.
Dipende da vari fattori ma soprattutto dalla qualità di relazione che abbiamo stabilito – e del dialogo che c’è (o meno) – tra corpo e mente.
A volte può sembrare che il corpo ci parli una lingua straniera o in forma di indovinelli; o magari sembra un gattino molto timido che ha paura di farsi vedere e,o toccare.
C’era un periodo della mia vita in cui stavo malissimo dopo l’esercizio fisico. Mi veniva la nausea, le vertigini e la tachicardia dopo le mie lezioni (sporadiche) di aerobica (sì, erano gli anni ’90!). In quel momento non capivo perché stavo così male e non avevo gli strumenti per gestire il mio malessere; quindi, ho smesso di fare i miei ‘workouts’ ma poi anche qualsiasi tipo di sforzo fisico per paura di stare male.
Anni dopo ho realizzato che i miei sintomi erano dovuti ad un’intolleranza post-esercizio (che poi ancora più tardi ho finalmente potuto mettere in contesto della mia diagnosi della sindrome di Ehlers Danlos o h-EDS) e che per il mio corpo serviva un approccio molto progressivo al movimento.
In preda però ai miei sintomi mi sentivo assolutamente ‘fuori da me’. Avevo paura del mio corpo e delle sue reazioni e non capendo perché stavo così male, e avendo asssociato il malessere con il movimento ho evitato di muovermi del tutto.
Ma non era il movimento in sé che mi faceva male, ma il modo in cui lo facevo e il fatto che non capivo i messaggi che arrivavano dal mio corpo…anzi è stato il movimento (fatto in modo progressivo e adeguato al mio corpo) che mi ha finalmente portato a un livello di benessere e agio che non immaginavo mai possibile per me.
Ora riesco ad allenarmi in modo più intenso, anche facendo ‘high intensity interval training’ e ‘strength training’.
Grazie a un lavoro di ascolto profondo, tanti anni di studi e ricerca, e molto molto ‘mindful movement’ (come lo yoga) ho finalmente capito meglio come riconoscere i segnali prima di arrivare ai sintomi più gravi dell’intolleranza e ho compreso molto meglio come convivere più pacificamente con la mia malattia cronica. Ho raccolto anche una serie di strategie che mi sostengono nei momenti di acutizzazione o ‘flare-ups’.
Soprattutto, ho capito quali risorse specifiche mi possono aiutare a ritrovare più agio dentro di me per poter ‘stare con’ i momenti di intensità, non solo fisici.
Tutto per dire che è assolutamente normale non sentirsi tranquilli nel proprio corpo, soprattutto se soffri di una condizione cronica (diagnosticata o meno).
È normale avere paura delle reazioni di dolore o di malessere, ma è anche importante sapere che non necessariamente deve essere così per sempre, e che il movimento, fatto in modo incrementale e modulato alle tue esigenze del momento, è parte preziosa di un percorso per ritrovare la tua forza e resilienza.
Puoi (ri)scoprire come trovare più sicurezza dentro di te.
Magari leggendo la mia storia ti torna una tua, sia di un momento quando ti sei sentita a disagio nel tuo corpo – o addirittura paura – , sia qualche ricordo (o un’esperienza recente) di abitare il tuo corpo in modo fiducioso e sicuro.
Il lavoro che compio con le persone che sentono di aver perso la fiducia in sé stessi e,o non comprendono bene i messaggi che arrivano dal loro corpo, inizia da dove si trovano ora, nutrendo il terreno per creare le giuste condizioni che daranno luogo al fiorire di una relazione fruttuosa e responsiva.
I semi di una relazione fiduciosa fra corpo e mente richiedono un terreno ricettivo e una cura amorevole…poi una bella manciata di pazienza, curiosità e tempo…ma la raccolta è generosa e abbondante!
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